mercoledì 11 marzo 2015

L'orto nella storia: l'orto medievale

immagine di un orto mediavale


L’ orto nel medioevo si trovava sempre vicino alla casa del colono (uno che abita che coltiva una terra non sua), vicino alla stalla ed era sempre recintato.
In questo modo il contadino poteva lavorare e curare l’orto ogni giorno.Dato che era vicino alla stalla l’ orto poteva essere concimato con facilità e cosi dava i frutti (raccolto) tutto l’anno.
 C’erano due tipi di orto:


  •  L’ orto del colono 
  •  L’ orto del signore

 Il colono non doveva pagare nessuna tassa al signore per quello che coltivava nel suo orto e quindi i prodotti rimanevano a lui e alla sua famiglia.
L’orto del signore era molto più grande e molti prodotti venivano venduti.
L’orto aveva una grande importanza nei monasteri. San Benedetto nella sua Regola dichiara che l’orto è obbligatorio per ogni cenobio (luogo dove i monaci fanno vita comune).
La regola più importante è: “ ora et labora” (prega e lavora).
La cucina dei monaci era soprattutto vegetariana. L’orto rendeva il monastero autosufficiente perchè i monaci prendevano dall’orto tutto quello che serviva alla loro vita senza dover dipendere dall’ esterno.
 Negli orti dei monasteri si coltivavano soprattutto le piante medicinali per realizzare i farmaci.
 Gli ortaggi (olera) erano distinti in erbe (Herbes) e radici (Radices) a seconda che la loro parte commestibile si sviluppasse sopra o sotto la terra.




Nel Capitulare de Villis, vengono elencate ben 72 piante che Carlomagn0 voleva vedere coltivate negli orti distinte in:


  • alimentari come il fagiolo ( quello cosiddetto “dall’ occhio”), il cece, la fava, il pisello, il cocomero, il melone, la zucca, la lattuga, il finocchio, l’indivia, la bietola, la carota, la pastinaca, il bietolone, il cavolo -rapa, il cavolo, cappuccio, la cipolla, il porro, il ravanello, l’aglio, lo scalogno, gli spinaci. 
  • medicinali come il giglio, la rosa, il fieno, greco, la salvia, la ruta, il cumino, il rosmarino, il dragoncello, la scilla, il giaggiolo, l’ anice, il girasole,la rughetta, la bardana, il nasturzio, la mentuccia, il prezzemolo, il sedano, il levistico, l’aneto, la senape, la santoreggia, la menta, l’ erba gatta,il papavero, il coriandolo, il cerfoglio…. molte delle quali usate in cucina. 
  • industriali come la robbia usata per tingere e il cardone usato per cardare nelle lavorazione dei tessuti .

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